Parrocchia

Cerro anticamente si chiamava Alferia ed è una delle più antiche parrocchie , risalente al 1200 circa. Alferia era uno dei Tredici Comuni Cimbri o coloni tedeschi immigrati sui monti Lessini nel Medioevo. Per quanto oggi se ne sappia, il nome di Cerro, o Cero, si incontra molto raramente nei documenti a differenza di altre località vicine o a contrade che ora appartengono al paese, (vale fondrina, Foldruna). Il termine “Alferia” viene adoperato nei documenti civili fino al 1600, poi diventa “Zero” o “Cero”. Nei documenti ecclesiastici, invece, come nelle visite pastorali, viene sempre adoperato il termine “Cero” o “Cerro”. Probabilmente la prima chiesa era una cappella che dipendeva dalla pieve di Grezzana nel XIII sec., verrà sostituita nel sec. XIV da una cappella intitolata a S. Osvaldo, officiata da sacerdoti di Roverè o di Chiesanuova. La venerazione per S. Osvaldo il culto del quale è giunto dalla Germania fino a noi, diffuso anche nelle diocesi friulane, induce a pensare che la comunità si sia costituita al tempo delle migrazioni di coloni tedeschi. Nella seconda metà del XV sec. divenne probabilmente autonoma con diritto di giuspatronato; i capifamiglia avevano il diritto di scegliere i parroci. Nella visita del 1527 la chiesa di Cerro gode delle funzioni parrocchiali: si dice “ecclesia habet omnia sacramenta”, cioè nelle chiesa si davano tutti i sacramenti.

Con le visite pastorali del vescovo Gian Matteo Giberti, (1530,1532,1542) possiamo conoscere qualcosa di più preciso sulla parrocchia che conta 400 abitanti ed è retta da Don Leonardo da Rotzo e da Don Bernardo da Ala.Successivamente, furono parroci Don Alessandro di Fane (1553) e Don Bernardo di Colognola (1568). L’archivio parrocchiale conserva i registri a partire dall’anno 1571 ( vedi elenco dei parroci). Forse a quel tempo le visite pastorali e il ricambio dei parroci erano episodi di notevole risonanza tanto da far passare in secondo piano o addirittura non lasciare traccia negli archivi, altri aspetti della vita quotidiana.

Nel 1571 la parrocchia fa parte del Vicariato delle Montagne ed era retta da un massaro. L’autonomia del Vicariato durò fino all’avvento di Napoleone. Nella seconda metà del secolo XVIII fu edificata l’attuale chiesa di Cerro che venne consacrata dal vescovo Giuseppe Grasser il 28 agosto 1832, la chiesa era stata edificata da poco tempo ma non si precisa la data e l’autore del progetto. Durante l’occupazione napoleonica, la successione dei parroci procedette regolarmente.

Lungo il corso dei secoli, la chiesa venne ampliata e rifatta più volte, fino ad avere l’attuale forma. In seguito all’impegno dimostrato l’autorità ecclesiastica conferì ai capi famiglia il diritto di “Ius patronatus” cioè la facoltà di nominare con votazione segreta il nuovo parroco quando per un motivo ( morte, rinuncia, trasferimento),  la parrocchia ne fosse rimasta priva. Questo diritto fu esercitato dai capifamiglia per più di quattro secoli, fino all’elezione di Don Giuseppe Antolini che avvenne il 15 agosto del 1926. Dopo il Concilio Vaticano II il diritto di nominare il parroco più idoneo passò al Vescovo.

Il Vescovo Mons. Giuseppe Carraro, dispose nel 1961, una nuova sistemazione delle Vicarie della diocesi, nel nuovo ordine Cerro fa parte della Vicaria della Lessinia Centrale che comprende 12 parrocchie: Cerro, Bosco, Corbiolo, Lughezzano, Erbezzo, Valdoporro, S. Francesco, Velo, Roverè,  S. Vitale, S. Rocco di Piegara, S. Mauro di Saline.

Durante le visite pastorali nelle varie parrocchie, i vescovi ponevano particolare attenzione alla formazione cristiana degli abitanti che aveva i suoi strumenti principali nella parrocchia, negli oratori e nella scuola di Catechismo. Vi furono anche episodi meno illustri, ma documentati , di controversie tra una parrocchia e l’altra: nel 1677 il Massaro e la comunità di Lughezzano rivolsero una supplica al vescovo Pisano II perchè concedesse loro di passare sotto la cura delle anime alla parrocchia di Cerro, molto più vicina. Ma non successe nulla per l’opposizione degli abitanti e del parroco di Chiesanuova.

Altra controversia fu quella che durò dal 1832 al 1852 tra le parrocchie di Cerro e Chiesanuova per l’appartenenza di alcune contrade i cui abitanti si dirigevano verso Cerro per il servizio religioso pur appartenendo al conume di Chiesanuova. Segno di altri tempi.

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La parrocchiale

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